[Cile] Ayelén de la Revuelta – Il mutuo appoggio nella prassi quotidiana

El Amanecer

Il testo è tratto dal periodico cileno El Amanecer, n° 17, febbraio 2013.
traduzione: Kōtoku

Il mutuo appoggio nella prassi quotidiana.

«Non camminare dietro di me, non posso guidarti. Non camminare neppure davanti a me, non posso seguirti. Cammina semplicemente al mio fianco, e sii mio amico.» – Albert Camus (1913-1960)

Non sarà mai ripetitivo insistere, da anarchici e anarchiche, sull’importanza di recuperare relazioni sociali basate sulla spontaneità ed il piacere di mantenere tanto il contatto affettivo quanto quello parlato o scritto con i nostri compagni e le nostre compagne di affinità. È per questo che una delle più grandi proposte nella storia conosciuta dell’anarchismo è stata quella del mutuo appoggio, tra l’altro titolo del libro del teorico e geografo anarchico Pëtr Kropotkin (1842-1921) che nel 1890 asseriva che il vero motore del progresso evolutivo delle specie, inclusa ovviamente anche quella umana, sarebbe la solidarietà e il mutuo appoggio tra gli individui. È in questo senso e senza dubbio alcuno che consideriamo la fraternità umana come un’autentica azione e pratica tanto rivoluzionaria quanto anarchica, in tempi di carenza affettiva, vivere male e povertà d’emozioni.

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L’attuale società, perché funzioni normalmente, richiede che gli esseri umani perdano la loro autonomia, si alienino e si trasformino in vere e proprie macchine di produzioni e obbedienza, ottenendo in questo modo anche la distruzione dei nostri sentimenti e delle nostre relazioni affettive coi nostri amici e le nostre amiche, familiari o compagni e compagne (sanno che, uniti da un sentimento, saremmo pericolosi/e). Ed è così che nella maggior parte dei casi, visto che continuiamo a vivere nel totale ressa delle città, ci ritroviamo completamente soli/e e vuoti/e.

Per fortuna, però, questo non sarà mai un processo naturale, né della nostra né di nessun’altra specie. È per questo che abbiamo due opzioni: rassegnarci a una vita senza dolcezza e amore, dando quindi per scontate le sue miserie e sofferenze, o andare alla conquista della vita stessa e produrre istanze quotidiane di bontà, solidarietà e mutuo appoggio tra l’individuo, i suoi affini e la comunità.

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